giovedì 16 maggio 2013


Per “bed & breakfast” si intende l’attività a carattere saltuario svolta da privati  che utilizzano parte della loro abitazione di residenza per offrire un servizio a conduzione familiare di alloggio e prima colazione.
Si tratta di una forma di accoglienza caratterizzata per i "bassi prezzi", ed è quindi tradizionalmente rivolta a un pubblico giovane, ma non solo.
Il settore del bed and breakfast non trova  un’organica disciplina a livello nazionale, demandata alla potestà normativa delle singole Regioni.
Secondo la normativa in vigore l’attività di B&B  ha carattere saltuario  con periodi di apertura annuali o stagionali e con un numero di camere e letti limitati.
L’avvio di un  attività, di  bed & breakfast deve essere esercitato da privati in forma non professionale e questo e’ uno dei motivi per cui tante persone che vogliono diventare imprenditori si stanno cimentando in questa particolare attività.
Nella maggior parte delle Regioni l’attività non viene considerata d’impresa, quindi non è necessario possedere partita Iva né iscriversi al Registro delle imprese presso la Camera di commercio.
La prima cosa da fare per aprire un B&B è quella di consultare la specifica legge regionale prevista in materia e i regolamenti comunali specifici. Un ulteriore verifica da fare è il regolamento condominiale.
Il secondo passo è quello di presentare Segnalazione Certificata di Inizio Attività allo sportello Unico attività Produttive del comune.
L’attività può essere esercitata in non più di 4 stanze con un massimo di 12 posti letto. Qualora l’attività si svolga in più di una stanza devono essere garantiti non meno di 2 servizi igienici per unità abitativa
A seconda della Regione, questi limiti possono essere superati, arrivando anche a consentire l’utilizzo di abitazioni diverse dalla propria residenza o prevedendo classificazioni (simili a quelle previste per le strutture ricettive professionali) in base ai servizi/strutture offerti.
Regole diverse infine vi sono anche per le caratteristiche delle camere, l’offerta della prima colazione e le sanzioni previste. Di norma, viene chiesta anche la residenza (o il domicilio durante il periodo di apertura) presso la struttura del titolare.
Per la certificazione dei proventi dell’attività è sufficiente  un bollettario madre-figlia per quietanzare l’incasso dei singoli corrispettivi.
Al fine di gestire un controllo fiscale  è necessario  conservare la documentazione concernente le spese effettuate, come fatture, scontrini, bollette e ogni altro documento funzionale allo scopo.
Ai fini fiscali  i proventi così realizzati sono considerati , come redditi diversi, derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente.
Qualora l’attività venga svolta in modo sistematico e con carattere di stabilità, evidenziando una certa organizzazione di mezzi, essa si qualifica in termini di abitualità e professionalità. In tal caso, essa rientra nel campo di applicazione dell’Iva. In tal caso l’alternativa al B&B è l’Affittacamere.
L’attività di affittacamere è la struttura ricettiva imprenditoriale che più si avvicina ai bed and breakfast, senza averne le limitazioni. 
L’attività può inoltre essere svolta per tutto l’anno e  le caratteristiche delle stanze e dei servizi offerti sono in genere le stesse richieste per i bed and breakfast.
Trattandosi di un’attività d’impresa, è ovviamente richiesta l’iscrizione al registro delle imprese con tutti i conseguenti adempimenti fiscali e previdenziali.