mercoledì 9 maggio 2012


L’occhio del Fisco sulla Bolletta Telefonica 


Con il provvedimento del 18 aprile 2012 n. 10563dell’Agenzia delle Entrate, tutti gli operatori di telefonia mobile e fissa dovranno inviare al Fisco ogni tipo di informazione su utenze, consumi e credito acquistato dagli utenti.
Le informazioni per ricostruire l’identikit dei contribuenti e valutarne così la reale capacità contributiva, saranno inviate tramite il servizio telematico Entratel anche per tramite degli intermediari abilitati.
Così, dopo aver annullato il segreto bancario con lo scudo fiscale, adesso l’Agenzia delle Entrate si appresta a spiare i consumi e le utenze per verificare che il reddito dichiarato dai contribuenti è congruo con le voci di spesa sostenute nel corso dell’anno.
Dopo l’ultima fatica relativa all’invio dei dati relativi alle comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini Iva (cosiddetto spesometro), strumento di misura della capacità di spesa e contributiva di cittadini, imprese e professionisti, l’occhio vigile del fisco amplierà i controlli sbirciando sulla “bolletta telefonica”.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate mira a razionalizzare ed aggiornare la struttura tecnica dei tracciati delle comunicazioni, introducento procedure migliorative dei flussi di trasmissione e del controllo sulla qualità dei dati.
Per le utenze telefoniche i dati finora richiesti erano riferiti solo all’area business; con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, in analogia con le altre utenze, vengono comprese anche le utenze domestiche ed in merito alla telefonia mobile diviene oggetto di comunicazione il credito telefonico acquistato nel corso dell’anno.
Il termine per l’invio delle comunicazioni relative all’anno 2011 è stato fissato al 30 settembre 2012, mentre a partire dal 2012 le comunicazioni relative all’anno solare precedente sono effettuate entro il 30 aprile.
E nonostante l’Agenzia delle Entrate fornisca massime rassicurazioni sul rispetto della privacy e sulla conservazione dei dati per il tempo strettamente necessario ad effettuare i controlli, crescono così le preoccupazioni per la privacy.
Chi dichiara pochi euro o si spaccia per nullatenente non potrà spendere centinaia di euro al mese di credito telefonico senza destare qualche sospetto al fisco.

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