
START UP INNOVATIVE
Al fine stimolare le aspettative di crescita e accendere nuove
speranze nell’imprenditoria italiana il governo con il decreto crescita 2.0 ha
approvato le nuove norme per le start-up innovative e per le quali è stato
costituito un fondo di 210 milioni di euro.
Le nuove norme per le start up non prevedono una nuova
fattispecie di società, come è stato previsto con la S.r.l. semplificata e la
S.r.l. a capitale ridotto, ma sono previste alcune deroghe al diritto
societario vigente prevedendo una gestione più flessibile e più funzionale alle
esigenze di governance tipiche delle start-up, soprattutto in forma di S.r.l.

Il decreto ha definito le Start up innovative quelle Società
di Capitali che hanno i seguenti requisiti:
- oggetto sociale esclusivo: lo sviluppo e la
commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore
tecnologico;
– la società deve essere costituita e operare da non più di
quattro anni;
– maggioranza del capitale sociale e dei diritti di voto
nell’assemblea ordinaria detenuto da persone fisiche;
– valore totale, a partire dal secondo anno di attività, non
superiore ai 5 milioni di euro;
– nessuna distribuzione di utili.
Dovranno dimostrare, inoltre, di essere innovative e
spendere almeno il 30% delle risorse in ricerca e sviluppo o impiegando
ricercatori per almeno un terzo della forza lavoro.
Rispettando i requisiti previsti per essere considerate
start up hi-tech la nuova impresa potrà accedere ad agevolazioni e
semplificazioni. Da un punto di vista pratico le nuove norme andranno ad
incidere su tutte le fasi di vita della start up, da quella più critica del
finanziamento iniziale fino alla semplificazione della normativa fallimentare.
Vediamo alcune novità riguardanti le agevolazioni e le
semplificazioni previste.
Spese d’avvio ridotte rispetto a un’azienda classica, le
start up infatti non dovranno pagare imposta di bollo e diritti di segreteria
per l’iscrizione al registro delle imprese, né il diritto annuale alla Camera
di commercio. Le start up avranno l’obbligo iscriversi in un’apposita sezione
del Registro delle imprese.
In deroga alle ordinarie regole le start up innovative
avranno vincoli meno stringenti sul rientro dalle perdite infatti nel caso di
perdite che riducono il capitale per più di un terzo, avranno infatti più tempo
rispetto alle società tradizionali prima che scatti l’obbligo di
ricapitalizzazione. Inoltre in caso di fallimento saranno soggetti a regole
meno punitive rispetto al procedimento ordinario
Le start up innovative sul fronte delle risorse finanziarie avranno la possibilità di raccogliere capitale di rischio anche attraverso
portali online (c.d. crowdfunding), su cui potranno offrire ai potenziali investitori
quote o azioni della società.
Inoltre lo stesso decreto crecita 2.0 ha previsto per le
start up innovative, l’accesso al credito in modo facilitato grazie al Fondo
centrale di garanzia per le piccole e medie imprese.
A livello fiscale per gli anni 2013, 2014 e 2015 è
consentito alle persone fisiche e giuridiche rispettivamente di detrarre o
dedurre dal proprio reddito imponibile una parte delle somme investite in
imprese start up innovative. In particolare Il privato che compra quote o
azioni di una start up innovativa avrà diritto a una detrazione Irpef del 19%
per tre anni sulla somma investita. Se a investire è una società, questa potrà
portare in deduzione dal reddito imponibile il 20% dell’investimento, sempre
che questo venga mantenuto per almeno due anni.
Le start up, in deroga alla Legge Fornero, potranno ricorre
ad Assunzioni agevolate, infatti potranno assumere personale con contratto a
tempo determinato per 6 mesi, rinnovando più volte i contratti fino a tre anni
anche senza interruzioni. Dopo il terzo anno è possibile un solo rinnovo,
quindi l’assunzione diventa a tempo indeterminato. Inoltre è prevista la possibilità di remunerare dipendenti e
collaboratori con azioni, quote titoli o strumenti finanziari.
Un ulteriore agevolazione prevista per le Start up consiste
nella piena defiscalizzazione, fiscale e contributiva, degli emolumenti
riconosciuti sotto forma amministratori, ai dipendenti, ai collaboratori e ai
fornitori di servizi.
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