mercoledì 19 settembre 2012

TARDIVI PAGAMENTI ED INSOLUTI


Accanto a momenti di crisi economica come quello attuale, un fattore principale di rischio per un imprenditore o un lavoratore autonomo, sono  i tardivi pagamenti o ancora peggio l’eventualità  di  non essere pagato.  Diciamolo subito, non c’è niente di peggio nel dover inseguire un cliente per farsi pagare il lavoro svolto.
Tardivi pagamenti e degli insoluti si verificano sempre con maggiore frequenza soprattutto in questo momento di stasi economica e ottenere l’effettivo incasso è diventato uno spauracchio che mina le basi di molte imprese in salute.
La crisi economica e la  mancanza di liquidità nel sistema economico  sono stati causa effetto dei tardivi pagamenti e degli insoluti. Le  banche, infatti, hanno chiuso i rubinetti del credito rendendo difficile la vita a molte aziende abituate a lavorare con affidamenti che sono stati ridotti o peggio revocati.
Se per aziende di grandi dimensioni gli insoluti possono essere considerati  “fisiologici”, per piccole realtà imprenditoriali, possono bastare uno o due clienti “sbagliati” per creare un circolo vizioso e ritrovarsi in poco tempo in forti sofferenze  a catena difficili da gestire.
Gli Insoluti, infatti, creano circoli viziosi di liquidità, specialmente  per piccole realtà imprenditoriali, generando illiquidità nella  gestione corrente e originano ritardi e insoluti a catena. Un insoluto può cosi ingenerare a livello generale crisi sistemiche di interi segmenti e indotti produttivi che in breve tempo possono passare dalle imprese alle famiglie.
Un elemento che certamente non giova all’economia è legata alle inefficienze della giustizia civile. Un processo civile in Italia dura molti anni per cui  i tempi e costi rendono, in talune circostanze, assolutamente anti economico e illogico ricorrere alle vie legali per ottenere il dovuto. Non è infrequente, lo sberleffo di chi approfitta del sistema conoscendo i tempi della giustizia:  “Fammi causa”. Infine l’insolvenza genera insolvenza, basti pensare alle Amministrazioni pubbliche che pagano in tempi eccessivamente elevati per il sistema privato, ritardi che ricadano  a valanga direttamente e indirettamente su tutto il sistema economico e produttivo.
Un ulteriore beffa legata ai mancati pagamenti si ha a livello fiscale. Mentre  liberi professionisti fiscalmente seguono il regime “per cassa”, per cui  la fattura deve essere emessa a pagamento ricevuto. Nella prassi i professionisti  invece di emettere fattura  presentano al cliente fatture  proforma ovvero un documento privo di valore fiscale, ma che vale come richiesta di pagamento.
Il problema è  soprattutto per le Aziende che sono soggette fiscalmente al regime della Competenza. Le fatture emesse prima di essere incassate,  fiscalmente sono considerate componenti positive di reddito (ricavi) e pertanto imponibili.  L’IVA ( salvo i casi in cui è possibile di emettere fatture con imposta ad esigibilità differita o per cassa)  segue lo stesso discorso, per il meccanismo della rivalsa deve essere versata all’erario, anche se non è stata incassata (iva a debito). In sintesi oltre al danno la beffa: le tasse vanno pagate anche se il cliente non vi paga!
Si ricorda che la fattura va emessa quando l’imposta diventa esigibile, e cioè al momento di effettuazione dell’operazione. Esso corrisponde alla data di consegna o spedizione per le cessioni di beni mobili; alla data di stipulazione del contratto per le cessioni di beni immobili, e alla data del pagamento del corrispettivo per le prestazioni di servizi.
Nell’esercizio dell’attività è quasi inevitabile trovarci in situazioni indesiderate con  cattivi pagatori ed è quindi fondamentale porre molta attenzione a chi ci si pone davanti. Non dare la merce al primo che capita, non prendere tutti lavori anche se ci si trova in un momento di  difficoltà e ove possibile serve avere un censimento dei clienti.
Il rimedio per ridurre  il rischio degli insoluti è di  prevedere chiaramente nel contratto, l’oggetto della prestazione e i reciproci obblighi, puntualizzando i termini e le modalità di pagamento.
Con riferimento al pagamento in base al settore al bene e al servizio, ove possibile è opportuno richiedere il pagamento anticipato o almeno  un  acconto (per le spese vive, le materie prime, acquisti etc etc.) quale  prima garanzia di riuscire effettivamente ad incassare parte di quanto concordato. In relazione alla complessità del lavoro è doveroso richiedere successivi acconti in funzione dell’avanzamento del lavoro stesso. Un Ulteriore rimedio è di evitare di far crescere il credito vantato nei confronti del cliente, perché se non paga gli importi  piccoli difficilmente pagherà gli importi grandi.
In un clima rovente capire di chi ci si può fidare è indispensabile  circondarsi di partner, collaboratori e clienti affidabili, di persone serie sulle quali si possa contare, che sappiano il valore di un accordo e che diano importanza al nostro lavoro.
La fortuna di un’attività  non dipende dal numero dei clienti ma dalla loro qualità. Quindi ove è necessario sfoltire i clienti che non pagano in modo da avere pochi clienti ma affidabili.

1 commento:

  1. CARNEVALE CRISTIAN GOMMISTA LAINATE CON LAVAGGIO NON PAGA I FORNITORI

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